Un mondo di paese quello descritto nel libro di Zaccagni, il suo paese, Gubbio, che esprime la propria anima attraverso i non protagonisti. Le persone “qualsiasi” sono respiro, espressione e vita di un piccolo mondo fatto di affetti, abitudini consolidate, peculiarità, detti e gesta tramandati da persona a persona.

Nelle storie individuali, che nella narrazione si arricchiscono di particolari e di aneddoti, queste persone hanno il potere di diventare “personaggi”, attori autentici, protagonisti di vere e proprie favole che entrano a far  parte dell’immaginario collettivo di un intero popolo, quello Eugubino.

Non mancano la coscienziosa documentazione e le testimonianze, che danno al lavoro il sapore della ricerca, che restituiscono tutto il valore dell’autenticità individuale nascosta sotto l’ apparenza dello stereotipo e della macchietta.

La narrazione è piacevole e veloce, corre sul filo della curiosità, alimentata con leggerezza nel lettore che spesso ha conosciuto le persone descritte o di cui ha sentito parlare, perché diventate tipiche, pur  nella loro unicità, del modo di pensare e di agire di un’intera comunità.

L’opera ha Il pregio della risata strappata dal profondo, del ricordo e della curiosità, della scoperta di vizi e virtù di persone originali, fuori dagli schemi consueti, di persone che hanno il carisma degli eroi e l’attrazione della normalità, calati in pieno in abitudini di vita e di pensiero di un intero paese.

Ed ecco il Pacio, la Penella, la Dalgisa, Pittino, l’Avvocato,  Sciupete,   Paquito, Guerciolo, Cioceri… quaranta… nella galleria di Eugubini Fantastici…..particolari, bizzarri, spontanei, inopportuni, saggi, brillanti, goffi, appassionati, sconcertanti……. ma tutti “disposti in rigoroso ordine alfabetico”, in questa provvidenziale parentesi letteraria fornita dalla pandemia!