Come è cambiata oggi la comunicazione? Il progresso, la tecnologia e la ricerca hanno modificato il nostro modo di comunicare, di interagire, di socializzare. Se da un lato hanno apportato benefici, riducendo le distanze (anche sociali) e velocizzando i contatti, dall’altro hanno generato profonde trasformazioni, soprattutto a livello relazionale. Lo smartphone e i social media ci hanno distanziati l’un l’altro, cancellando quell’approccio fisiologico che si basava sull’empatia e sulla reciprocità.

Nell’epoca della società postmoderna, poi, le fake news, i populismi, i condizionamenti mediatici hanno trovato terreno fertile.

Da qui l’importante riflessione sulla necessità di un ritorno ad un nuovo Umanesimo, anche a livello comunicativo, al fine di poter recuperare, tutelare e difendere quei valori che stiamo perdendo. Emerge da qui l’importanza del linguaggio, quale collante delle relazioni sociali. Compreso quello più intimo, più “segreto”, ciò che non diciamo, il vero specchio riflesso della nostra anima. 

Comunicare significa mettere in comune, condividere pensieri, opinioni,sentimenti, esperienze e compito della comunicazione è mettere in relazione le parti di un sistema. Importante è  che il messaggio sia chiaro e attendibile e il comportamento messo in atto a seguito della comunicazione ci dirà se essa è stata efficace. 

Non sono solo le parole, orali o scritte, che caratterizzano la comunicazione. possiamo distinguere in essa tre livelli: verbale (che incide per il 7%), paraverbale ( 38%) e non verbale (55%). Secondo gli studi e i dati che da essi emergono, dunque, il linguaggio non verbale è quello che adoperiamo di più. 

La comunicazione verbale è costituita dalle parole che usiamo quando parliamo o scriviamo ed è l' aspetto che si tende a curare di più e con maggiore attenzione.

 La comunicazione paraverbale fa riferimento al modo in cui diciamo qualcosa,  gli indicatori sono il tono, il timbro e il volume della voce, la velocità con cui parliamo. Nella comunicazione scritta gli indicatori, ad esempio,  sono la punteggiatura e la lunghezza dei periodi,  che conferiscono al testo ritmo e velocità.

La comunicazione non verbale fa riferimento a segnali non verbali, come sguardo, postura, movimenti,  gesti, espressioni del viso, posizione occupata rispetto all'interlocutore, modo di vestire.  Quando scriviamo, invece, gli indicatori sono la calligrafia e il tipo di carta, o il font, il colore, le immagini. 

E' importante saper armonizzare i tre livelli per essere efficaci comunicatori. Nonostante tutto rimane sempre qualcosa di  SEGRETO E  NON DETTO. Nella comunicazione c'è sempre ciò che esplicitiamo e ciò che rimane non espresso,  che a volte può essere anche contrario. Ciò che non diciamo a parole, i pensieri, è la parte più autentica e impenetrabile.  Pertanto la comunicazione rimane un "mistero", non si può avere la certezza assoluta di essere stati capiti e di aver capito l'altro. 

Da qui la necessità di verificare sempre l'attendibilità delle fonti e di esercitare il proprio giudizio critico, riconoscendo i condizionamenti a cui siamo continuamente sottoposti, le fake news a cui siamo sottoposti e che condizionano le nostre convinzioni, generando anche falsi allarmismi e paure.

Link utili:

https://sociologicamente.it/la-comunicazione-nella-societa-postmoderna/

https://www.mariobonelli.com/cultura-di-massa-come-si-forma-la-pubblica-opinione-anche-nei-social/

https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857508351