Generazione Telemaco
Lezione di Giuseppe Carbone
24 Aprile 2024
“Generazione Telemaco, figli e film senza padre” mercoledì 24 Aprile per i Soci dell’Università della Terza Età Città di Gubbio.
Giuseppe Carbone, gestore del Cinema Astra di Gubbio, ha fatto seguito alla sua lezione del 21 Febbraio scorso sull’ “Eredità di Woody Allen,” avente per tema la fragilità e il senso di inadeguatezza che affligge il maschio moderno nella nostra società, sviluppando un aspetto ad esso connesso, quello della mancanza della figura maschile, in particolar modo quella paterna, nella generazione di oggi, “Generazione Telemaco”.
Questa metafora è usata per esplorare le dinamiche familiari contemporanee e le loro ripercussioni sulla società, indicando quei giovani che, come Telemaco, il figlio di Ulisse nell'Odissea di Omero, crescono in un contesto di assenza o debolezza della figura paterna.
Telemaco è un personaggio che passa gran parte della sua giovinezza nell'attesa del ritorno del padre, impegnato nel suo lungo viaggio dopo la Guerra di Troia. Durante questo tempo, Telemaco è costretto a confrontarsi con una serie di sfide, non ultima la presenza invadente dei Proci che assediano sua madre Penelope e dilapidano i suoi beni. La sua è la figura di un giovane uomo in cerca della propria identità e del proprio ruolo in assenza di una guida paterna forte e presente.
Nel contesto moderno, la Generazione Telemaco si identifica con i giovani che si trovano a navigare la transizione all'età adulta senza un modello paterno forte, spesso a causa di divorzi, separazioni, o semplicemente con una presenza paterna emotivamente distante. Questo scenario riflette una realtà in cui le strutture familiari tradizionali sono in trasformazione e molti giovani si trovano a dover riempire vuoti lasciati da figure adulte spesso assenti o inconsistenti.
I membri della Generazione Telemaco spesso si trovano a dover assumere ruoli e responsabilità per i quali potrebbero non sentirsi completamente preparati, un po' come Telemaco stesso che cerca di proteggere la madre e di gestire la casa paterna in assenza di Ulisse. Questo può portare a una maturazione precoce, ma anche a sensazioni di insicurezza e incertezza riguardo al proprio ruolo e alle proprie capacità.
Sociologicamente la Generazione Telemaco è vista come emblematica di una più ampia crisi di ruoli maschili nella società contemporanea, dove le certezze legate al "padre" come pilastro della famiglia e modello di comportamento sono in bilico. I giovani di oggi, proprio come Telemaco, sono spesso impegnati in una ricerca personale che va oltre la figura del padre, esplorando nuovi modelli di mascolinità e di leadership.
Questa problematica è simbolo di una transizione cruciale nella società moderna e riflette le tensioni e le sfide di un mondo in rapido cambiamento dove entrano in gioco l’ autonomia, la crescita personale e il significato di essere un giovane in un'era di incertezza e trasformazione familiare.
Tra le opere citate ad esempio della tematica ne citiamo due: Ferie d’agosto e Napoli Milionaria.
"Ferie d'agosto" è un film diretto da Paolo Virzì nel 1996 che narra la storia di due famiglie italiane molto diverse tra loro che si trovano a convivere per caso durante le vacanze estive in una casa al mare in Toscana.
Entrambi i padri, nonostante le loro differenze ideologiche e sociali, sono uniti dalla comune lotta per mantenere unita la famiglia e per trasmettere ai propri figli i valori in cui credono, pur in un contesto di inevitabili conflitti e sfide generazionali, mostrando come la figura del padre sia cruciale nel modellare non solo la struttura familiare ma anche l'identità culturale e sociale dei figli.
“Napoli milionaria", opera teatrale scritta da Eduardo De Filippo nel 1945 e una delle espressioni più significative del teatro italiano del Novecento, ci pone di fronte alla figura di un padre, Gennaro Jovine, personaggio che oscilla tra debolezza e forza, tra moralità e complicità nei confronti dei compromessi etici imposti dalla difficile situazione economica del dopoguerra. Spesso passivo e incapace di imporsi, simboleggia la crisi di autorità maschile in un periodo storico in cui le tradizionali strutture sociali e familiari sono state messe a dura prova.
L'evoluzione del personaggio di Gennaro è tuttavia significativa: inizialmente sembra accettare con rassegnazione il nuovo ruolo dominante della moglie, divenuta il motore economico della famiglia attraverso il mercato nero, ma nel corso della trama cresce la sua consapevolezza della perdita di valori morali all'interno della sua famiglia. Il ritorno a una vita di legalità e la riaffermazione dei valori tradizionali si manifestano nel suo rifiuto finale di continuare a vivere di espedienti. Gennaro rappresenta così la lotta interna tra la necessità di sopravvivenza e il desiderio di mantenere una moralità integra, facendo emergere le tensioni tra il ruolo tradizionale del padre e le sfide imposte da un contesto sociale e economico in rapido cambiamento.
Napoli Milionaria
Ferie D'Agosto