Questione Israelo Palestinese
Conferenza della Prof. ssa Alessandra Beneduce
06 Dicembre 2023
Mercoledì 6 dicembre 2023 interessante relazione dal tema “Uno sguardo al passato per interpretare il presente: retrospettiva per un’analisi critica della questione tra Israele e Palestina” tenuta per i Soci dell’Università della Terza Età Città di Gubbio dalla Prof.ssa Alessandra Beneduce, che ha ricostruito le dinamiche sottese agli attuali conflitti tra le due entità coinvolte.
La questione israelo-palestinese è complessa e lunga e il conflitto tra Israele e Palestina affonda le radici nella storia antica, con legami culturali, religiosi e territoriali complessi. La regione è stata teatro di dominazioni successive, tra cui quelle assira, babilonese, persiana, greca, romana e bizantina. Nel VII secolo l'Islam si diffuse nella zona, portando a un periodo di coesistenza tra comunità ebraiche, cristiane e musulmane. (Clicca per continuare a leggere)
Nel corso dei secoli l'Impero ottomano governò la regione fino alla prima guerra mondiale, quando venne sconfitto. Nel 1917 la Dichiarazione Balfour promise il sostegno britannico a un "focolare nazionale per il popolo ebraico" in Palestina e dal 1917 al 1948 la Gran Bretagna ottenne un mandato sulla Palestina dalla Società delle Nazioni. In questo periodo crebbero le tensioni tra comunità ebraica e araba.
Si intensificò inoltre il sionismo (da Sion, la collina situata a Gerusalemme, di significativa importanza simbolica e religiosa nell'Ebraismo), movimento per l'insediamento ebraico in Palestina, emerso nel tardo XIX secolo ad opera di Theodor Herzl, un giornalista ebreo austro-ungarico, il cui libro del 1896 intitolato "Lo Stato degli Ebrei" affermava la necessità di un rifugio nazionale per gli Ebrei, a causa delle crescenti tensioni antisemitiche in Europa.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale l'Olocausto portò l'accelerazione dell'insediamento ebraico in Palestina e nel 1947 le Nazioni Unite proposero un piano di partizione per creare uno stato ebraico e uno arabo. Israele dichiarò la sua indipendenza nel 1948 ma ciò scatenò conflitti e la guerra arabo israeliana del 1948-49 con le nazioni arabe confinanti. Da allora la regione ha vissuto numerosi conflitti, fonte costante di tensioni e negoziati.
Dopo la Guerra del 1948 la Linea Verde divise il territorio tra Israele e Cisgiordania (amministrata dalla Giordania) e Striscia di Gaza (amministrata dall’ Egitto). Iniziarono consistenti flussi di rifugiati palestinesi.
Nel 1967 si ebbe la Guerra dei Sei Giorni: Israele occupò Cisgiordania, Striscia di Gaza, Gerusalemme Est e Alture del Golan dando inizio all’occupazione israeliana dei territori palestinesi.
Nella guerra del Kippur del 1973 Israele fu attaccato simultaneamente da Egitto e Siria nel giorno dello Yom Kippur, il giorno più sacro nel calendario ebraico. Gli attaccanti cercarono di riconquistare i territori perduti nella guerra del 1967. Inizialmente colti di sorpresa, gli israeliani furono costretti a combattere duramente. Dopo iniziali successi arabi, Israele riuscì a invertire la situazione e avanzò in territorio nemico. Il conflitto si concluse con un cessate il fuoco, ma ebbe un impatto significativo sulle dinamiche regionali e sul processo di pace in corso.
Nel 1993 gli Accordi di Oslo dettero vita al tentativo di risolvere il conflitto attraverso negoziati. Venne creata l' Autorità Palestinese con il controllo limitato su parti della Cisgiordania e di Gaza.
Tra il 2000 e il 2005 i palestinesi con l’ Intifada espressero a più riprese violente proteste contro l'occupazione e la mancanza di progresso nei negoziati.
Nel 2005 Israele si ritirò unilateralmente dalla Striscia di Gaza.
Da quel momento gli israeliani intensificarono la costruzione di insediamenti in Cisgiordania, blocchi militari e restrizioni alla libertà di movimento.
Nonostante i tentativi di negoziati di pace, permangono ancora oggi molte controversie su questioni fondamentali come i confini, i rifugiati e lo status di Gerusalemme, che alimentano tensioni continue, scontri e occasionali e conflitti armati, mentre la comunità internazionale continua a cercare soluzioni per raggiungere una pace sostenibile e giusta nella regione.
LA QUESTIONE ISRAELO PALESTINESE in dettaglio
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Nel 2016, secondo uno studio dell'Istituto israeliano per la democrazia e del Centro palestinese per la ricerca e le indagini politiche, la maggioranza degli israeliani e dei palestinesi ha mostrato di preferire la soluzione dei due stati per risolvere il conflitto.[6] D'altro canto, una considerevole maggioranza della popolazione israeliana ritiene legittima l'esigenza palestinese di creare uno Stato indipendente e ritiene che Israele possa accettare la creazione di tale Stato. La maggior parte dei palestinesi e degli israeliani vede la Cisgiordania e la striscia di Gaza come il luogo ideale dell'ipotetico Stato palestinese in una soluzione a due Stati. Tuttavia, vi sono importanti aree di disaccordo sulla forma di un accordo finale e anche sul livello di credibilità che ciascuna parte apprezza nell'altra nel difendere gli impegni di base. (clicca per continuare a leggere)
All'interno della società israeliana e di quella palestinese, il conflitto genera un'ampia varietà di posizioni. Un tratto distintivo del conflitto è stato il livello di violenza perpetratosi per gran parte della sua durata. Ci sono stati scontri tra eserciti regolari, gruppi paramilitari, cellule terroristiche e cittadini indipendenti. Questi scontri non sono stati strettamente limitati al campo militare ed hanno causato un gran numero di vittime tra la popolazione civile di entrambe le parti.
Ci sono importanti attori internazionali coinvolti nel conflitto. Le due parti che hanno partecipato ai colloqui di pace diretti, se presenti, sono il governo di Israele, attualmente guidato da Benjamin Netanyahu e lo stato di Palestina, attualmente presieduto da Mahmud Abbas. Il Quartetto per il Medio Oriente, composto da un inviato speciale degli Stati Uniti, un altro dalla Russia, un terzo dall'Unione europea ed uno dalle Nazioni Unite, media i negoziati ufficiali. La Lega araba è un altro attore importante che ha proposto un'Iniziativa di pace araba. L'Egitto, membro fondatore della Lega araba, è stato storicamente un partecipante chiave.
Dal 2007, la politica palestinese è stata fratturata dal conflitto tra le due principali fazioni: Fatah e lo storico rivale Hamas. In seguito alla vittoria di Hamas alle elezioni legislative in Palestina del 2006 e alla sua presa di potere nella striscia di Gaza a giugno 2007, il territorio controllato dall'Autorità Nazionale Palestinese (il governo provvisorio palestinese) è di fatto diviso tra Fatah in Cisgiordania ed Hamas nella striscia di Gaza. La divisione del comando tra le parti ha causato il crollo del governo bipartitico dell'ANP. I negoziati diretti tra il governo israeliano e la guida palestinese sono iniziati nel settembre 2010 e miravano a raggiungere un accordo sullo status ufficiale finale, ma poco dopo sono stati interrotti a tempo indeterminato.