"Frida Kahlo. Una vita di arte e di passione" 

Lezione della Prof.ssa Nadia Spogli

15 Gennaio 2025

"Frida Kahlo. Una vita di arte e di passione" mercoledì 15 gennaio 2025 per i Soci dell'Università della Terza Età Città di Gubbio.

Proseguendo gli incontri sul tema "Pianeta Donna" proposto per l' a.a. 2024/25, iniziati con Artemisia Gentileschi, la prof.ssa Nadia Spogli ha illustrato la personalità e le opere di questa pittrice messicana, degna di attenzione per molteplici motivazioni. 

Frida Kahlo ha introdotto nel campo dell'arte notevoli innovazioni con uno stile unico, ha  raccontando con passione nelle sue opere esperienze intime ma con valore universale, come il dolore, l'amore e l'identità. Ha trasformato  le sue sofferenze fisiche in forza creativa, diventando un simbolo di resilienza e determinazione. Ha infine valorizzato le tradizioni messicane attraverso il suo abbigliamento, la sua arte e il suo stile di vita.

È considerata un'icona femminista per la sua indipendenza, la sua forza e la sua capacità di sfidare le convenzioni del suo tempo. Attraverso i suoi numerosi autoritratti, Frida ha esplorato temi come l'identità, il corpo e la psiche, ispirando chi cerca di comprendere meglio se stesso, la sua arte rappresenta un ponte tra il mondo interiore e quello esteriore, toccando temi di spiritualità e autoaccettazione.

Relazione della Prof.ssa Nadia Spogli

Frida Kahlo nasce a Coyoacan zona povera e periferico di Città del Messico nel 1907, lei dirà di essere nata nel 1910 facendo coincidere questa data con l’ inizio della rivoluzione messicana che durò fino al 1920 e che ebbe come eroi popolari Pancio Villa ed Emiliano Zapata.

 

Sposata a Diego Rivera nel 1929 il più noto rappresentante del muralismo messicano, Frida stabilisce con lui un rapporto saldo basato sul comune amore per l'arte e la stessa fede politica, ma anche molto tormentato a causa dell'atteggiamento di entrambi.

 

L'artista si dedica alla pittura all'età di diciannove anni esegue do piccole tele che rivelano un'estrema cura nei dettagli, quasi piccole preghiere manifestando una personalità molto forte e un grande talento; è indipendente e passionale, ribelle verso ogni convenzione sociale. Diventa un'artista matura nella prima metà del XX secolo quando la pittura esposta nei musei è opera di mani maschili, riuscendo a dare prova di una grande personalità.

 

La sua vita ha una svolta drammatica nel 1925, quando a causa di un incidente stradale, che la segnerà per sempre, rimane a lungo in ospedale e durante la lunga convalescenza, comincia a dipingere. Ben presto deve affrontare numerosi interventi chirurgici per questo motivo lavora in casa dove in isolamento può dare voce alla vita privata di una piccola donna che vive in un paese del terzo mondo.

Privilegiando l'autoritratto l'artista dipinge con metodica meticolosità dando vita ad immagini in cui fissa le sue ossessioni e le sue paure.

 

Vita e morte, solitudine e dolore sono i temi che popolano i sui quadri insieme a nature morte, terreni rocciosi, vegetazione esuberante. Il cuore "esposto" con dovizia di particolari compare in molte sue opere, riferimento alle immagini religiose delle chiese messicane (la Madonna dei Dolori), il cuore è icona di sofferenza, la corona di spine (intorno al collo) negazione della libertà.

 

Non trascura niente delle sue pene: i feti dei suoi aborti, le cicatrici delle operazioni, il sangue, le bende, le apparecchiature ortopediche. Nelle opere giovanili adotta uno stile naif dipingendo autoritratti ispirati all'arte popolare e alle tradizioni precolombiane per affermare la sua identità messicana così evidente nel modo di vestire.

 

Successivamente introduce nelle opere elementi fantastici accostati ad oggetti incongruenti provenienti dal suo subconscio, si avvicina così alla corrente del surrealismo che conosce durante un soggiorno a Parigi.

 

Per dipingerei serve di una varietà di supporti, dalla tela alla masonite alle lamine metalliche che ricordano gli ex voto.

 

Il rapporto con Diego sempre più compromesso, oscilla tra passione e distacchi, tradimenti da parte di entrambi, relazioni lesbiche di Frida ma con una carica di grande amore e ammirazione per il marito. Si separano così nel 1939 ma nel 1940 si risposano perché Frida non piò vivere senza di lui.

 

Nella casa azzurra a Coyoacan conduce uno stile di vita non adeguato al suo stato di salute, beve alcolici, fuma e fa uso di morfina, riceve ospiti importanti e attraverso i suoi quadri da' voce a temi profondi come la colpa, l'amore il desiderio, il dolore, la gelosia.

 

L'immagine ricorrente di Frida è quella di un personaggio carismatico con indosso vestiti messicani accostati a capi da lei creati, alle mani porta otto o dieci anelli, lunghi capelli raccolti in trecce e ornati con fiori tropicali; passa ore davanti allo specchio elaborando il tema ricorrente dell'autoritratto, finestra sulla sua anima. 

 

Nonostante le avversità Frida non ha mai rinunciato a vivere circondandosi di amici, ascoltando musica, curando il suo giardino e i suoi animali. Il decadimento fisico giunge al culmine il 13 luglio 1954, muore durante la notte forse per una volontaria overdose di morfina.

 

Dopo la scomparsa la fama di Frida Kalho cresce gradualmente, il suo approccio "libero" alla sessualità ne ha fatto una icona presso le comunità omosessuali e femministe, esaltando la sua indipendenza e libertà. La morte prematura ha contribuito ad accrescere il suo fascino nel rispetto dei canoni di una biografia eccezionale.

  

LE DUE FRIDA

 

E’ un autoritratto doppio nel quale sedute una accanto all’altra le donne si tengono la mano. Il cuore di ognuna è fuori dal corpo, su quella di destra è intero, mentre su quella di sinistra è lacerato irrimediabilmente. In questi due cuori c’è la chiave di lettura del dramma.

 

La Frida di destra è la donna amata da Diego Rivera vestita con camicia blu e gialla, gonna verde secondo l’abito della donna Tehuana, dal suo cuore una arteria si allunga verso il braccio avvolgendolo e concludendo il suo percorso in un cammino con il ritratto di Diego bambino che Frida tiene in mano.

 

La Frida di sinistra tradita, non amata, rifiutata indossa un abito da sposa bianco in stile europeo, dal suo cuore esce una seconda arteria che si conclude in una forbice chirurgica che recide il rapporto con Diego. Il sangue macchia la veste bianca, Frida non ha più linfa e sangue da dare a chi le ha spezzato il cuore.

Il raddoppiamento esalta la sua solitudine ma riesce a fortificarsi rappresentando i sentimenti di una donna tradita e indebolita.

 

 IL CERVO FERITO

 

Il cervo ha le sembianze di Frida corre nel bosco trafitto da frecce.

Rappresenta la delusione dopo il fallito intervento chirurgico, l’animale è colpito da numerose frecce e calpesta un ramo spezzato che si pensi appartenga ad una pianta sacra dei Maya tanto da essere chiamata “l’albero della vita”.

Il cervo rappresenta la sua sofferenza e il dolore per la malattia e per il suo destino.

Sullo sfondo un temporale, mentre sul lato sinistro nove tronchi di albero come le frecce conficcate nel cervo cosi come le corna.

Il numero nove può alludere all’ora IX in cui Cristo spirò sulla croce, ma per gli Atzechi è il numero che conduce all’eternità. Il fondo al quadro compare la scritta carma riferendosi al suo destino.OGLI

Presentazione della Prof.ssa Nadia Spogli

Frida Kahlo