Il compleanno della TV. Da focolare domedtico ai canali interattivi: 70 anni di televisione

Incontro con il Dott. Daniele Morini

30 Ottobre 2024

"Il compleanno della TV. Da focolare domestico ai canali interattivi: 70 anni di televisione."

Questo il tema dell'incontro di mercoledì 30 ottobre 2024  per i Soci dell'Università Terza Età Città di Gubbio con il dott. Daniele Morini, giornalista e autore televisivo.

La nascita della televisione in Italia segna una svolta epocale nella cultura e nella società del paese. Gli esordi ufficiali risalgono al 3 gennaio 1954, quando la RAI – Radiotelevisione Italiana – avviò le sue prime trasmissioni in bianco e nero. In un’Italia che stava uscendo da anni di ricostruzione post-bellica e che si affacciava al miracolo economico degli anni ‘60, la TV rappresentò non solo un’innovazione tecnologica ma anche un potente mezzo di cambiamento sociale e culturale.

 All’inizio, la TV era un lusso accessibile a pochi. Le prime trasmissioni raggiungevano un pubblico limitato, poiché solo poche famiglie possedevano un televisore. Di conseguenza, la fruizione della TV avveniva spesso in spazi collettivi, come bar, circoli, e parrocchie, rendendola un’esperienza sociale e condivisa. Questa modalità di consumo contribuì a diffondere nuovi modelli di intrattenimento e di informazione in modo capillare, anche nelle aree più remote del paese, e a creare i primi fenomeni di aggregazione sociale attorno a contenuti televisivi.

 La TV si impose gradualmente come il principale strumento di diffusione della lingua italiana standard. Fino ad allora, l’Italia era un paese caratterizzato da un forte pluralismo linguistico, in cui i dialetti locali erano predominanti. I programmi televisivi, dal telegiornale alle trasmissioni educative, funsero da motore di unificazione linguistica, promuovendo l’uso dell’italiano e contribuendo a forgiare un’identità culturale nazionale condivisa.

 Negli anni ‘60, il “Carosello” divenne un vero e proprio fenomeno di costume, in cui pubblicità e intrattenimento si fondevano per la prima volta, trasformando la TV in una piattaforma anche commerciale. Attraverso le storie dei personaggi del Carosello, molti italiani conobbero prodotti e marchi che diventarono parte della vita quotidiana, e la pubblicità cominciò a esercitare un’influenza significativa sui consumi e sulle abitudini della popolazione.

 L’influenza della TV continuò a crescere nei decenni successivi, soprattutto con l’introduzione del colore negli anni ’70 e l’esplosione delle emittenti private negli anni ’80, che portarono a una diversificazione dell’offerta e a una crescente competizione. Le reti Mediaset di Silvio Berlusconi, ad esempio, introdussero un nuovo modello di TV commerciale, basato su un intrattenimento di massa più orientato al consumo, alla leggerezza e a programmi legati al mondo della pubblicità e dello spettacolo.

 Con la globalizzazione e l’arrivo dei media digitali, la TV ha dovuto competere con nuove piattaforme e modalità di consumo. Tuttavia, anche con la diffusione di internet e dei social media, essa ha mantenuto un ruolo centrale nell’orientare l’opinione pubblica e nel rappresentare la vita politica e culturale italiana. Gli show di prima serata, i talk show politici e i reality hanno riflettuto e amplificato i cambiamenti sociali, trattando argomenti controversi come le questioni di genere, l’immigrazione, e la criminalità organizzata, stimolando il dibattito pubblico.

 Negli ultimi anni, la TV italiana ha affrontato una trasformazione significativa con l’arrivo delle piattaforme di streaming. Il palinsesto tradizionale è stato sfidato da una fruizione on-demand, dove il pubblico può scegliere quando e cosa guardare. Questo fenomeno ha messo in discussione il modello di TV generalista, costringendo le emittenti tradizionali a ripensare la propria offerta per attrarre un pubblico sempre più frammentato e segmentato.

 In conclusione, la televisione ha plasmato profondamente i costumi e la cultura degli italiani, da unire il paese attraverso l’uso della lingua italiana a riflettere e modellare le trasformazioni sociali ed economiche. La TV è stata e continua a essere uno specchio delle complessità dell’Italia moderna, un medium che si evolve costantemente per rispondere alle nuove sfide e ai cambiamenti nelle modalità di consumo, rimanendo un potente strumento di influenza e di rappresentazione della cultura nazionale.